domenica 29 maggio 2011

Quanto tempo


Quanto tempo”, dirai.
E ci sarà odore di treni, di gente, una brezza tiepida.
Davanti ai giardinetti della stazione, tristi e spogli come i giardinetti di mille stazioni, tra le nubi si scorgerà la luna.
“Come va?” chiederai.
Posata al fianco la borsa
Sorriderti sarà meraviglioso:
Bene, quando ti vedo”.

giovedì 26 maggio 2011

La ricerca comincia

Una ricerca lunga come tutta una vita: rivivere il tempo trascorso… col senno del poi.


Chi non ha mai sognato di poter tornare indietro e rivivere una situazione, un amore, un'amicizia, un'avventura con l'esperienza maturata in tanti anni di errori, di leggerezze, di...mattonate nei denti? 


Se ci dovesse mai capitare di trovarci, magari una sera d'inverno, viaggiatori distratti in transito per una sperduta stazione e un venditore d'almanacchi (si, ho detto proprio almanacchi, ma intendevo calendari...) ci facesse l'oscena proposta di acquistare il calendario di venti, trent'anni addietro con la promessa che il nostro tempo d'incanto si fermerà nella sua corsa verso un baratro che ci atterrisce e stop!  Potremo ricominciare a vivere da dove eravamo partiti.
Attenti, attenti ad accettare con troppo entusiasmo. Il venditore non ci ha ancora svelato quale sarà la condizione per fare il nostro “salto” indietro nel tempo. 
Nulla di drammatico, non temete; doloroso piuttosto. Potremo tornare indietro e avremo facoltà, anzi, obbligo di portarci appresso come bagaglio l'esperienza di tutta la nostra vita, i nostri ricordi anche se già trascorsi, le sensazioni, le emozioni ma...non potremo cambiare nulla, neppure un secondo di quanto abbiamo già scritto. 
Mica male no? Se noialtri fossimo un gobbo conte sfigato, sicuramente rinunceremmo...Ben altra è però la nostra tempra. 
Ohh, dunque, per prima cosa telefonerei ad Alessandra e prima ancora di salutarla le direi...No, no. Maledizione è vero, potrei solo limitarmi a sentire la sua voce, a darle un appuntamento alla fermata di Palestro per la mattina seguente e poi, la mattina seguente...potrei accompagnarla fin davanti a scuola, salutarla, vederla scomparire tra le compagne, seguirla stando sul marciapiede di fronte all'ingresso nel suo tragitto per le scale fino all'aula, farle un cenno di saluto. Che lei non vedrà. Le fronde gialle dei tigli che nell’attesa di lei mi erano parse così romantiche mi accompagneranno ancora una volta nella via del ritorno parate come in un “tunnel della vergogna”: i rami spogliati dall’ultimo vento d’autunno saranno in eterno armi sguainate che accompagnano il mio mesto percorso, ghigni di soldataglia schierata a schernire il mio impaccio, la mia paura di dirle  quello che provo per lei. Ancora una volta lei non potrà confessarmi che aspettava solo un mio passo, un mio gesto, un timido segnale per appoggiare il capo sulla mia spalla e chiudere gli occhi abbandonandosi alla tenerezza del primo amore. Quanti anni, amori, quanti sconquassi e compromessi ho dovuto aspettare per reincontrarla in una anonima sala d'aspetto, e ascoltare, tra un avviso di decollo e un imbarco il racconto della sua vita, di quello che era allora, della mia identica passione e del mio impaccio? Ma questa volta...ahh, questa volta... E nò. Non si può cambiare neppure una riga.  I suoi capelli sciolti, il profumo di buono, lo sguardo languido, i sussurri complici, le carezze mancate resteranno per sempre una condanna e un monito a quello che avrebbe potuto essere e non è stato.
A questa condizione ne vale ancora la pena? Voi cosa fareste? Lo comprereste ugualmente il calendario del 1970?


Pass. Oh che altra vita vorreste rifare? La vita c'ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro risponderebbe come voi per l'appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Vend. Lo credo cotesto.
Pass. Nè anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Vend. Signor no davvero, non tornerei.
Pass. Oh che vita vorreste voi dunque?
Vend. Vorrei una vita così come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Pass. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Vend. Appunto.