martedì 14 giugno 2011

Un'altra storia

I profumi, la musica, ci colgono alla sprovvista; le emozioni più intense arrivano di soppiatto e ci pervadono. 
Non è che non possiamo 'ricrearle': possiamo tranquillamente entrare in una profumeria e farci dare un campioncino di Ṍ de Lancome e come degli sniffatori di colla deliziarci del suo bouquet ma...l'emozione è flebile e Lei, quella che merita la nostra lettera maiuscola, assente, confinata sullo sfondo come uno spirito evocato da un mago svogliato. Diverso è cogliere la stessa fragranza in mezzo alla gente, nella calca di un'ora di punta, girarsi di scatto, certi che Lei è lì...o è appena passata. 
L'emozione risulta infinitamente più intensa se passeggiando per le strade di una città sconosciuta, magari sovrappensiero ci capita di udire, provenienti da una finesta socchiusa, le prime note di una canzone ascoltata molti anni prima. 
L'intenzionalità nel cercare di ricreare lo struggimento è quasi sempre, ahimè inefficace o di brevissima durata.
Con i libri è un'altra storia. Forse perché non siamo noi a sceglierli, ma sono i libri che scelgono noi…
Amiamo un libro e apprezziamo maggiormente un romanzo quando questo ci parla di noi, della nostra vita, della nostra ricerca; quando descrive una situazione che in qualche misura ci riguarda. Se in un libro siamo capaci di trovare non già le risposte, ma anche solamente una  circostanza che sembra riflettere il nostro stato d’animo…allora quel libro è il migliore che abbiamo letto; ci sentiamo di consigliarlo a tutti gli amici. Se lo stesso libro ci fosse passato per le mani un anno prima, una settimana prima della coincidenza, della situazione, del momento specifico di difficoltà che oggi ce lo fa tanto apprezzare…magari l’avremmo letto distrattamente, tra una fermata e l’altra dell’autobus, del tram che ci porta inesorabilmente ad intrecciare l’evento che ci attende e che dal prossimo libro sarà per magica contingenza descritto.
Un amico che ci consiglia un libro deve non già conoscere i nostri gusti, la nostra storia di lettori più o meno incalliti...deve bensì avere occhi capaci di leggere dentro di noi quello che noi stessi fatichiamo a scorgere.

Nessun commento:

Posta un commento